"...subito comprai due cavalli, di cui uno d'Andalusia della razza dei certosini di Xerez, stupendo animale, castagno d'oro; l'altro un hacha cordovese, più piccolo, ma eccellente, e spiritosissimo."

(Vittorio Alfieri, La Vita scritta da esso - 1790, 1803)

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Naturalmente nessuna analogia fra me e Vittorio Alfieri. Riporto le sue parole perché mi sarebbe piaciuto vivere in Andalusia quando ci venne lui.

martedì 21 giugno 2011

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INDICI

Il blog si aprirà d'ora in poi con quest'indice che raccoglie i titoli dei post principali in tre gruppi. L'indice precederà sempre i nuovi post che continueranno ad essere pubblicati e potranno a loro volta venire indicizzati. Naturalmente non tutti i post saranno indicizzati: solo quelli che mi pare possano essere ordinati per filoni tematici e che sono stati più consultati dai visitatori dei miei Cavallini.
ARABISTI E ARABESCHI



















COSE DI SPAGNA E D'ITALIA - SINTI E ROM E IMMIGRAZIONE IN SPAGNA E IN ITALIA











7-IMMIGRAZIONE E DIRITTI IN TEMPO DI CRISI 1
8- IMMIGRAZIONE E DIRITTI IN TEMPO DI CRISI 2
9-
IMMIGRAZIONE E RELATIVE LEGGI IN TEMPO DI CRISI - 3 (prima parte)
10-
IMMIGRAZIONE E RELATIVE LEGGI IN TEMPO DI CRISI - 3 (seconda parte)
11-
INTERMEZZO TRISTE: due gravi violazioni dei diritti umani nel mio paese
















STORIE MIE E DI ALTRI





domenica 19 giugno 2011

"IL RAZZISMO, SIGNORI, È VERGOGNA E ROVINA"

È da tanto che ho lasciato i miei Cavallini. Pensavo di riprendere a scrivere sul blog a luglio, una volta finiti gli esami di quest'anno accademico. Invece oggi sento l'esigenza di esporre qualche mia impressione, su quello che sta succedendo nel mio paese.

C'è stato uno scontro, pur contenuto, fra Bersani e Vendola...

Un interessante articolo di Cazzullo sul Corriere dice che Bossi non licenzierà Berlusconi:cosa che ho sempre pensato e continuo, forse, a pensare... Non so, peraltro e ovviamente, come cadrà Berlusconi.

Comunque stiano le cose, si prepara un nuovo leader (oltre Tremonti), e non solo della Lega; uno che ha l'ambizione di diventare il candidato premier di questa destra vergognosa e fa un discorso da brivido: uno che ritira fuori la questione sicurezza per tanto tempo lasciata in un canto, uno che vuole l'isolazionismo del paese, e vanta la sola cosa che sia riuscito a fare: la persecuzione dei disperati, delle donne incinte, dei bambini. E ricordo le sue prodezze e la sua incompetenza nella sua “guerra” contro gli “zingari”: ne ho già scritto tanto tempo fa...

È uno, questo Maroni, che tuttora, nel mio paese, ha un indice di gradimento preoccupante. Certo, la rivendicazione folle e dispendiosa di trasferire alcuni ministeri in Lombardia, e altre trovate, stanno portando nuovo scompiglio nella destra. Ma, a mio parere, ciò non basta a farci stare tranquilli. Difficile contare sull'implosione di un enorme comitato di affari e di progetti reazionari, anche se tutto, come si è visto, è possibile.

Racconta Javier Cercas (Anatomía de un instante) che quando, nel 1981, ci fu il tentativo di colpo di stato in Spagna, il generale Alfonso Armada, gentiluomo amico della famiglia reale, si era assunto il compito di proporre una soluzione di compromesso fra i golpisti - che, guidati dal brutale e rozzo tenente colonnello Antonio Tejero, avevano preso in ostaggio il Congresso dei deputati -, il Re e una parte dei politici. Il Re rifiutò reiteratamente di ricevere Armada, e così si seppe che colui che corrisponde al nostro Presidente della repubblica non si era associato al golpe, come i golpisti cercavano di far credere. Il golpe – certo, non solo per merito del Re – si sgonfiò.

Allora: Tejero sta a Bossi come Maroni sta a Granada? Sono io la prima a dire che la storia non si fa con le analogie. Più che di analogia, si tratta di suggestione. Uno più rozzo e violento, l'altro apparentemente più ripulito, che entra in scena in un certo momento e ha fortuna.

Abbiamo vissuto in queste ultime settimane la Primavera italiana, ma il movimento forse non è ancora consolidato. E soprattutto, se si esclude Vendola, nessuno dei politici ha censurato apertamente e nettamente il razzismo: con un bel discorso articolato e argomentato, rivolto all'elettorato, quello povero, che per ignoranza vota Lega. Nessuno ne ha parlato come si deve di questa vergogna, non solo sfiorando l'argomento en passant. O io, stando lontana dall'Italia, non me ne sono accorta.

Qualcuno dell'opposizione a questo governo moribondo dovrebbe pur parlare a quelli che pensano di fare l'interesse proprio e della propria discendenza cacciando e perseguitando qualche migliaia di persone, mentre c'è chi, suscitando l'odio contro lo straniero, o contro la minoranza interna, ha coperto il furto di decine di miliardi di euro alla collettività, l'equivalente, in un anno, di quattro, cinque finanziarie...

Non so se Maroni abbia la possibilità, in un futuro prossimo, di prendere davvero in mano i destini della destra estrema o di una sua parte cospicua o persino di contare ancor più di quanto conta oggi nel nostro paese. Mai come in questi giorni sento di riconfermare la visione della storia che mi ha trasmesso Tolstoj: dopo che i francesi arrivarono a Mosca, cominciarono a scappare. Perché?
Berlusconi ci faceva ridere, nella campagna elettorale del 1994: vinse su Occhetto. Perché?

Certo, si trovarono mille ragioni, ma solo dopo, in ricostruzioni dei fatti pur necessarie, ma lontanissime dalla Verità, quella assoluta e divina. Eppure anche Tolstoj continuava a interrogarsi sulla storia degli uomini, lo riteneva necessario, malgrado tutto. Quale sarà il futuro politico di Maroni? Chi lo sa?

Nonostante tutte queste incertezze profonde, qualcuno – a mio parere – deve dire chiaramente agli italiani:

“Il razzismo, signori, è una vergogna e una rovina. Per tutti. I movimenti più schifosi, che nel Novecento hanno portato alla catastrofe gli stessi popoli diventati in buona parte razzisti, avevano preso il potere facendo leva sul disprezzo feroce per le minoranze. Il ministro Maroni, che non si è mai opposto alla persecuzione messa in atto dal Presidente del Consiglio contro i magistrati - quelli che davvero lottano contro le mafie -, che non si è mai opposto davvero alla corruzione dei potenti (decine di miliardi di euro sottratti ogni anno alla collettività), che non si è mai opposto alla rovina, all'impoverimento, dei Commissariati e della Polizia, che, come ministro dell'interno, non ha reso più sicura la vita dei cittadini... beh, quest'uomo, che ha fatto della persecuzione della minoranze il suo vanto maggiore, va combattuto con nettezza. Il razzismo è una vergogna e pure una trappola e l'inizio della rovina per i popoli che si lasciano coinvolgere nella sua ideologia.

In Spagna, come si sa, il governo socialista ha sue gravi difficoltà. E a Badalona, in Catalogna, è stato eletto un sindaco di estrema destra del Partido Popular che ha posto al centro il discorso sulla sicurezza e sull'immigrazione irregolare. Però neppure i popolari peggiori oserebbero fare un discorso come quello che ha tenuto pubblicamente il nostro Ministro dell'Interno.

Ci vuole qualcuno che parli chiaramente della vergogna e del pericolo che rappresenta per tutti il razzismo, in questa Primavera italiana.