"...subito comprai due cavalli, di cui uno d'Andalusia della razza dei certosini di Xerez, stupendo animale, castagno d'oro; l'altro un hacha cordovese, più piccolo, ma eccellente, e spiritosissimo."

(Vittorio Alfieri, La Vita scritta da esso - 1790, 1803)

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Naturalmente nessuna analogia fra me e Vittorio Alfieri. Riporto le sue parole perché mi sarebbe piaciuto vivere in Andalusia quando ci venne lui.

mercoledì 26 gennaio 2011

COSE D'ITALIA - SE CI FOSSE IL DIO DEI NON CREDENTI, GLI CHIEDEREI...


Non faccio politica attiva (sono troppi gli anni, almeno per me), vivo lontana dal paese in cui sono nata, ma sono ugualmente nel mio paese (ogni paese in cui vivessi sarebbe il mio). Non sono fuggita, ho solo cambiato luogo, seguo con interesse ciò che avviene in Italia, e, se ci fosse il Dio dei non credenti, gli chiederei di ispirare le menti su 12 temi. 

sabato 22 gennaio 2011

COSE DI SPAGNA E D'ITALIA - CHE C'ENTRA FRANCA VIOLA?

Claudio Fava, che adoro, fa male a tirar fuori Franca Viola, a proposito delle vicende più o meno notturne berlusconiane. Alimenta, penso senza volerlo, questo clima assurdo di “Dio, Patria ( anche con Bossi che fa le pernacchie) e Famiglia”, che, come una ragnatela maledetta, avvolge i piedi – e le menti - anche dei migliori e gli impedisce di andare, liberi e lucidi.

Franca Viola fu grande e grande fu il padre che la sostenne nel suo rifiuto. È vero che il gesto di Franca Viola cambiò il paese, e che loro erano poveri e, diremmo in Spagna con una parola molto intensa, desamparados.
Ma Franca Viola e suo padre non agirono in nome dell'idea di famiglia che c'era allora, agirono contro quest'idea.
C'erano allora le mamme che accompagnavano le ragazzine a Salsomaggiore al concorso di Miss Italia, ed erano assai più tolleranti e permissive e incoraggianti a proposito di comportamenti sessuali per quei tempi non ortodossi di quanto lo sarebbero state se la figlia fosse uscita con il suo ragazzo. C'erano delitti d'onore, ammazzamenti atroci di ragazze e donne, benedetti dalla legge e pure da molti preti. C'era l'idea mercantile della verginità: devi investire bene questo patrimonio nel matrimonio; se poi lui poi è ricco e potente, magari vecchio, beh, si può vedere pure se rinunciare al matrimonio.
Anni prima, il principe ereditario Savoia, quando andava a una festa nelle allora colonie italiane, sceglieva la signora che più gli piaceva e mandava il suo luogotenente a chiederla per una notte al marito, in genere ufficiale. Il marito si dichiarava onorato e dopo due giorni riceveva la promozione e le altre signore non scelte invidiavano quella che era passata per l letto del principe. Però guai se una ragazza perdeva la verginità con un uomo qualunque.

giovedì 20 gennaio 2011

COSE D'ITALIA - BAMBINE, PROSTITUZIONE E GIORNALISTI


Una foto dall'universo: per prendere fiato, per illudersi di volare in alto



Abbiamo un presidente del governo indegno: perché se ne infischia della condizione delle persone ed esercita il suo potere in modo ottuso, arrogante, disonesto.
Abbiamo delle ragazzine belle, mal-educate, soprattutto nel senso di mal-istruite, lasciate nell'ignoranza (bisognerebbe ridiventare un poco socratici: il male è l'ignoranza), da famiglie e scuole che non hanno funzionato. La televisione ha fatto il resto, ma non è l'unica causa, smettiamola di enfatizzarne l'onnipotenza! Alcune erano fino a poco tempo fa minorenni: nel momento in cui rimproveriamo al presidente di essersi accompagnato con quasi bambine, non possiamo trattare queste quasi bambine come stiamo facendo; non possiamo dire con Michele Serra che c'è pure chi non va con le bagasce. Come sono furiosi, i miei connazionali, quando parlano di bagasce, di puttane, di... Come se le “bagasce” fossero le colpevoli di tutto. Chissà se ci sono in altri luoghi del mondo uomini che si arrabbiano tanto  nominando le “bagasce”, con la voce piena di disprezzo. Che bisogno hanno di arrabbiarsi cosí? Chissà se ha qualche relazione, questa rabbia che non capisco, con ciò che avviene in Italia, con la perdita della bussola, con le speranze assurde e certo, scadenti, di ragazze e ragazzi, e anche di adulti, che si vendono ai potenti e non pensano che presto saranno buttati via.  "Ahi serva Italia, di dolore ostello,/ nave sanza nocchiere in gran tempesta,/ non donna di province, ma bordello!”, scriveva Dante. Un'invettiva che potremmo riportare all'oggi: ma, per favore, togliendo il “bordello”: non siamo ai tempi di Dante e nei bordelli ci sono persone, non cose: persone magari che non ci piacciono, a cui rivolgiamo critiche durissime, persone, magari, illuse di ottenere per mezzo di un corpo bello, chissà che vita, povere loro: ma lo ripeto, non si tratta comunque di carne maledetta.