"...subito comprai due cavalli, di cui uno d'Andalusia della razza dei certosini di Xerez, stupendo animale, castagno d'oro; l'altro un hacha cordovese, più piccolo, ma eccellente, e spiritosissimo."

(Vittorio Alfieri, La Vita scritta da esso - 1790, 1803)

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Naturalmente nessuna analogia fra me e Vittorio Alfieri. Riporto le sue parole perché mi sarebbe piaciuto vivere in Andalusia quando ci venne lui.

giovedì 15 luglio 2010

COSE D'ITALIA E DI SPAGNA – Immigrazione e relative leggi in tempo di crisi - 3 (prima parte)



Confronti, sfumature, contrappesi

Qualche considerazione preliminare: il confronto, sicuramente complesso, che cerco di fare fra le norme che in Spagna e in Italia regolano l'immigrazione da continenti non europei, talvolta evidenzierà sfumature, piccole differenze fra aspetti delle due legislazioni. Mi pare che valga la pena farlo perché certe sfumature e piccole differenze possono talvolta significare la salvezza o la condanna per persone giunte in Europa. Ed è comunque utile verificare che i problemi possono avere nella realtà soluzioni diverse.

In Spagna, paese in cui, come si è visto, il razzismo e la xenofobia non hanno attecchito come nel nostro, la Nueva Ley de Extranjería ha norme che mirano a regolare l'immigrazione – alcune sono più restrittive che nel passato -, ma anche una serie di contrappesi, una sorta di “seconda via”, la cui gestione dipende in buona parte dall'associazionismo sociale, che non solo tempera i rigori, come avviene per lo più in Italia a opera di valorose realtà di volontariato, ma in vari casi accompagna a cogliere alcune opportunità. Giustificherò quest'affermazione passando in rassegna le principali norme.

Ecco i punti che ho scelto:

1- Possibilità di ottenimento della cittadinanza e bambini nati in Spagna e in Italia

In Spagna, questa possibilità è contemplata nel Codice Civile, non nella Ley de Extranjería. Può ottenere, in generale, la cittadinanza chi abbia risieduto in Spagna per 10 anni; i rifugiati, aventi diritto all'asilo politico, possono ottenerla se hanno risieduto in Spagna per 5 anni. Chi sia nato in stati latinoamericani e in Andorra, Filippine, Guinea Ecuatoriale, Portogallo e in più i sefarditi possono ottenerla in 2 anni. I nati in territorio spagnolo o sposati con uno spagnolo possono ottenerla, se la legislazione dei paesi d'origine dei genitori lo permette (vale a dire, se permette l'acquisizione di doppia cittadinanza), dopo un anno di residenza in Spagna.
Ci sono altri casi che non menziono; chi vuole, può cercarli in questo sito . 

In Italia, possono ottenere la cittadinanza gli immigrati che risiedono legalmente da 10 anni. Il coniuge straniero di cittadino italiano, in base alla legge del 15 luglio 2009, per ottenere cittadinanza italiana, deve risiedere da due anni nel paese.
I figli degli immigrati, se nati in Italia, possono chiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno, e non più tardi del diciannovesimo compleanno. Devono però dimostrare di aver fruito continuativamente del permesso di soggiorno e di aver mantenuto continuativamente la residenza anagrafica in Italia, fino al momento dell’acquisizione della cittadinanza italiana. Per un approfondimento molto chiaro del tema, che spiega perché di fatto questa possibilità sia negata a molti, clicca qui clicca qui .


2- Centri di internamento provvisorio

In Spagna
, la Nueva Ley de Extranjería eleva da 40 a 60 giorni il tempo massimo di detenzione dell'immigrato giunto illegalmente in centro di internamento. Al tempo stesso, si prevede che le ONG (organizzazioni non governative) possano ispezionare tali centri.
In Italia la permanenza nei Centri di Identificazione e di Espulsione (CIE) è stata portata a 180 giorni. Non è prevista alcuna forma di controllo e di verifica da parte di associazioni. Per un'informazione più articolata in proposito, clicca qui

 3- Situazioni di permanenza, regolare e irregolare, sul territorio nazionale


 In Spagna
- L'immigrato può trovarsi in condizione di residente a tempo indefinito (se è restato per cinque anni come regolare), di residente a tempo delimitato (durata legata al contratto di lavoro), di soggiornante (p.es., per permesso turistico, che non necessita di visto e dura al massimo 90 giorni), di studente autorizzato, di nuovo cittadino spagnolo, di immigrato irregolare. L'immigrato irregolare ha comunque il diritto a registrare il proprio domicilio presso il comune in cui risiede abitualmente (empadronamiento). Il comune di Vic (Catalogna), cui ho fatto cenno in un precedente post, ha cercato di negare il diritto alla domiciliazione degli immigrati irregolari, suscitando le reazioni del Presidente, della Vicepresidente e del Ministro dell'Interno del Governo spagnolo, che hanno richiamato gli amministratori al rispetto della Costituzione e dei diritti umani. Oltre tutto la domiciliazione si lega al diritto alla salute e a quello di mandare a scuola i figli. Dopo 5 anni di permanenza regolare, l'immigrato può ottenere il permesso di residenza permanente. Con la Nueva Ley de Extranjería, contano anche gli anni in cui l'immigrato ha risieduto in altri paesi della Comunità Europea.
In Italia
, p
er quanto mi risulta, l'immigrato regolare in Italia può essere stagionale, a tempo delimitato, soggiornante, può infine divenire cittadino italiano. Quando perde il lavoro, prima di aver ottenuto la cittadinanza, in poco tempo rischia di trasformarsi o si trasforma in irregolare. Per l'irregolare non ci sono garanzie. La legge varata nel luglio del 2009 stabilisce che l'immigrazione clandestina è reato e rende impossibile la domiciliazione ufficiale dell'immigrato irregolare. Uno degli aspetti peggiori di questa misura legislativa sta nel fatto che si tratta non di una legge sull'immigrazione, volta a regolare l'immigrazione, ma di una legge sulla sicurezza, in cui si è fatta rientrare anche l'immigrazione clandestina (per saperne di più, clicca qui : naturalmente ciò è stato progettato e deciso con l'intento tutto politico di additare l'immigrato irregolare come delinquente a un elettorato disorientato, formato in buona parte da anziani barricati in casa. C'è stato poi il tentativo del governo di affidare al medico il ruolo di poliziotto, ma la categoria ha reagito e almeno per ora è riuscita a bloccare tale possibilità. Associazioni di grande valore cercano di aiutare gli immigrati irregolari a fruire di assistenza sanitaria in caso di bisogno: esempi che conosco sono Oikos di Bergamo  e Naga, che ha un bellissimo sito, ricco di dati inconsueti e interessanti. I bambini degli immigrati irregolari possono andare a scuola, ma si è assistito nel tempo a vari, ondeggianti tentativi, da parte del Governo italiano e di alcuni enti locali, di limitare con vari espedienti questo diritto. Vedremo più in là le norme che rendono delitto l'immigrazione irregolare. Infine è passato di recente il permesso di soggiorno a punti: vengono assegnati punti a singole voci, e alla fine di un lungo e complicato processo l'immigrato regolare può ottenere il rinnovo o, viceversa, venire espulso. Visto che sono previsti anche crediti culturali e scolastici, mi chiedo che fine farebbero certi italiani, anche lombardi, fra cui la famosa asinissima trota, se fossero stranieri. Per conoscere in modo più particolareggiato queste norme, clicca qui. Dopo cinque anni di permanenza come regolare, l'immigrato, a determinate condizioni, può ottenere il permesso di residenza a tempo indeterminato.
    (Alla prossima la seconda parte su norme che riguardano altri aspetti)
    Per il precedente articolo di questa serie, clicca qui.

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