"...subito comprai due cavalli, di cui uno d'Andalusia della razza dei certosini di Xerez, stupendo animale, castagno d'oro; l'altro un hacha cordovese, più piccolo, ma eccellente, e spiritosissimo."

(Vittorio Alfieri, La Vita scritta da esso - 1790, 1803)

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Naturalmente nessuna analogia fra me e Vittorio Alfieri. Riporto le sue parole perché mi sarebbe piaciuto vivere in Andalusia quando ci venne lui.

domenica 28 aprile 2013

CONSIDERAZIONI SOGGETTIVE, LEGATE ALLA MIA ESPERIENZA, SULLA “MEMORIA” DI FABRIZIO BARCA


Ho letto giorni fa con stupito interesse e timore il documento-memoria di Fabrizio Barca. Desideravo da allora scrivere come quella riflessione ha impattato con la mia esperienza: politica di un tempo, umana di sempre. Lo faccio ora.
Ha provocato in me stupore, perché il ragionamento che conduce Barca, pur connettendosi a vicende reali e a un dibattito in corso, sfonda da tutte le parti la fitta cappa che da trent'anni vanno intrecciando intorno a noi luoghi comuni assai , resistenti, che ci hanno resi prigionieri: il rigido discorso generazionale o anti-generazionale, il ricondurre tutte le disgrazie che abbiamo passato e stiamo passando a una questione di “tradimento” e non anche e soprattutto al profondo sonno del pensiero e all’uccisione dell’esperienza.  Inoltre, anzi soprattutto, pur parlando di "partito" e di partiti in quasi tutto il discorso, non dà l'impressione di un ennesimo tentativo di risolvere i problemi con proposte meramente organizzative, vizio che ha cominciato a farsi strada, per quel che mi ricordo, a partire dalla fine degli anni settanta e non ha più abbandonato la sinistra.